"In ognuno di noi c'è un altro che non conosciamo"

Le parole di Jung che troviamo non appena si apre il libro "Avrò cura di te" sono l'epicentro del romanzo.
E sono anche un'ineluttabile realtà.

Gioconda, detta Giò, è una giovane donna che dopo esser stata lasciata da suo marito Leonardo (ma che meraviglia di coppia è?! Leonardo e Gioconda!) si perde in se stessa. Si trasferisce così a casa dei nonni paterni, quelli che da sempre vede come l'emblema del vero amore. Scartabellando fra le vecchie cose che abitano quella casa ormai silenziosa, trova un biglietto in cui, con la sua calligrafia e qualche errore ortografico, sua nonna ringrazia il suo angelo custode.
Gioconda decide di provare, di lasciare anche lei un biglietto. Ed è così che iniziano gli scambi di lettere con Filèmone, il suo angelo custode.

Nonostante i dubbi iniziali nei confronti di questo angelo così saggio e giusto, Gioconda instaura fin da subito una sorta di amicizia con Filèmone che tutto vede e tutto sa. Da sempre.
Tormentata da una storia finita, con una famiglia un po' problematica alle spalle e con il pensiero di essere sbagliata, Gioconda lascia che Filèmone si prenda cura di lei.
E lui lo fa, spesso essendo anche troppo pungente, dispensando consigli, carezze, facendole aprire gli occhi, rassicurandola, facendole capire che non è mai troppo tardi per riprendersi ciò che si è lasciato indietro nel proprio cammino, che spesso le colpe che ci attribuiamo da soli non sono altro che la somma di tutte mancanze che altri hanno avuto nei nostri confronti e che non siamo i soli ad essere o ad aver sbagliato.
Filèmone insegnerà a Gioconda ad essere meno egoista, a guardare l'amore sotto una luce diversa, ad avere più rispetto per se stessa e per le sua convinzioni. Le insegnerà ad essere una donna nuova.

"In una parola, bisogna sapere amare.
Un'impresa ostinata che non prevede ricompense né riconoscimenti ufficiali,
spesso nemmeno da parte dell'oggetto del nostro amore.
Solo la sensazione di essere un po' più vicini al cielo.
Perché, se l'amore è una discesa dell'eternità nel tempo e nello spazio,
non può limitarsi al miracolo dell'incontro e alla poesia dell'istante.
Deve per forza estendersi alla costruzione di qualcosa di durevole.
Trovarsi rimane una magia, ma non perdersi è la vera favola".


Un libro che mi è piaciuto da matti e che ho riempito di sottolineature. Il che vuol dire che ho ritrovato tante piccole parti di me, lì dentro.

Gli scambi fra Gioconda e Filèmone sono divertenti, scorrevoli e talvolta struggenti.
Filèmone è l'Angelo Custode che tutti vorremmo avere. E' saggio, simpatico, comprensivo, dolce, schietto, chiaro. Una bellissima proiezione del nostro "Io" che viene da "Chissà dove".



Un po' invidio Gioconda. Non solo perché ha saputo riscattarsi ed ottenere quello che voleva, pur prendendosi delle sane dosi di delusioni, ma perché anche a me piacerebbe di tanto in tanto farmi quattro chiacchiere con il mio ipotetico Filèmone. Mi piacerebbe sentirmi dire "sei una capra, che combini?!" o "vai così, che stai andando bene". Sarebbe bello poter dialogare così con noi stessi, compiacendoci quando dobbiamo essere compiaciuti, rimproverati quando c'è bisogno di un rimprovero, abbracciati quando c'è bisogno di un abbraccio. Sarebbe fantastico poter fare tutto questo da soli, con noi stessi, senza bisogno di altre parti, con il nostro "Io".
Io ed Io.

Ho adorato la struttura di questo libro.
Chiara Gamberale che dà anima a Gioconda e Massimo Gramellini a Filèmone.
Voglio un altro libro scritto a quattro mani da loro! Per forza!

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6 commenti

  1. Bel libro, si, anche Gramellini ogni tanto risulta stucchevole e un po' troppo smielato, lo preferisco quando si esprime a voce. Tuttavia nell'occasione, la Gamberale lo ha piacevolmente stemperato e l'opera risulta un mix piacevole. In ognuno c'è anche più un altro.. ;)

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    1. L'unico altro libro che ho letto di Gramellini è "L'ultima riga delle favole" e, considerando però che lo lessi millemila anni fa, ricordo non mi colpì granché.
      Qua, però, mi ha piacevolmente sorpresa.

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  2. Bellissimo, mi hai incuriosita tanto! Sono sicura che quando lo leggerò, perché ho intenzione di farlo e anche presto, sottolineerò anche io molto. Ho questa sensazione :)

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    1. Bene, mi fa molto piacere!
      Fammi sapere se lo leggerai allora!

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  3. LA citazione è molto bella, tutta. Mi colpisce in particolare parecchio l'inizio, perchè è verissimo, amare non basta, bisogna saperlo fare... saperlo dare quell'amore, talvolta anche gestire... bisogna aver cura dell'altro, sempre e comunque, e serve per far tutto questo tanta "ostinazione", perchè a volte... è davvero difficile e veniamo addirittura trattati non benissimo nonostante i nostri sforzi, la nostra correttezza, il nostro sincero sentimento.
    Mi ha fatto molto riflettere questo pezzo, si... sarà il momento, sarà un po' tutto...

    Ti saluto, buona giornata e buoni libri

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    1. L'amore è così semplice che a volte diventa complicato.
      Ma quando c'è, quando c'è davvero intendo, tutto va come deve andare.
      Senza troppi sforzi, senza troppo impegno.

      Un abbraccio Maurizio.

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